Le streghe di Custonaci.
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Monte Cofano |
L'idea di fare una vacanza all'estremo occidente della Sicilia mi aveva sempre affascinato e qualche anno fa colsi l'occasione, accompagnando un parente a Trapani. A dire il vero l'obiettivo, sin dai tempi del militare, era Favignana.
Ricordo
che Favignana era in cima ai pensieri di tutti i miei commilitoni come
destinazione della licenza estiva.
Era solo perché isola affascinante o forse perché tanto lontana e per questo dava diritto a quattro giorni in più di licenza?...forse.
Era solo perché isola affascinante o forse perché tanto lontana e per questo dava diritto a quattro giorni in più di licenza?...forse.
Dopo
aver accompagnato mio cugino all'aeroporto di Birgi (Trapani) ripresi la strada
del ritorno e percorrendo, diversamente dall'andata, la SP 20, fui colto da una strana
sensazione.
Costeggiando
questa parte di Tirreno si ha l'impressione di viaggiare verso l'ignoto. L'emozione
di percorrere questa strada, che porta a San Vito Lo Capo (TP), dove il mar
Tirreno si sposa con il Mediterraneo, ti apre le porte dell'orizzonte
infinito…impressionante!
La
tortuosità della provinciale aumentava questa sensazione, quando mi apparve
maestoso il Monte Cofano, promontorio vario e colorato.
Che
lo si guardi da Erice o dalla Tonnara di Bonagia, oppure da San Vito Lo Capo,
ha colori sfumati, come se la luce ne rimanesse discosta, un po' qua, un po’
là. A sud delle sue pendici si trovano Cala Nacarese
e Cala Buguto, famosa per lo “sbarco” della Madonna, poiché è qui che approdò
la sua effige, giunta da chissà dove. Decisi di fermarmi!
Qui
i panorami sono tutti e sempre esaltanti per la loro bellezza, qui si sono
addensate nei secoli le leggende più straordinarie.
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Santuario Madonna Custonaci |
E’
da questo mare che la Madonna
arrivò senza annunciarsi, ed è qui, appena sopra il paese, sotto il Cofano, che
si riunivano le streghe di Sicilia.
E’
un piccolo Sabba, il loro, e non può competere per importanza con quello più
famoso di Benevento… ma è pur sempre un Sabba. Secondo la leggenda, pare che le
streghe giungessero da Paceca, paesino fra Trapani e Marsala, piccolo ma con
una rispettabile biblioteca (vi invito a visitarla, è piena di sorprese).
Il
mio soggiorno a Custonaci, tra mattinate in spiaggia con nuotate nello splendido
e suggestivo specchio d’acqua antistante, visite culturali (da vedere il
Santuario della Madonna di Custonaci) e appaganti serate enogastronomiche in
paese (da non perdere l’assaggio della “Spincia”, meravigliosa ciambella a base
di farina e patate, aromatizzata con l’arancia), era intervallato dalla mia
morbosa curiosità di esplorare i dintorni.
La
mia vena sempre pulsante di Indiana Jones nostrano mi portò ad incamminarmi per
la fitta ragnatela di strade e stradelle che portano dal Cofano al mare e
viceversa.
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Custonaci |
Una
di queste, da Custonaci, è quella che corre in direzione di Castelluzzo e poi
di San Vito Lo Capo, estrema punta del Tirreno, con un bel faro, un forte
diventato chiesa e un mare cristallino: un “Paradiso”.
Ma
prima, lungo la strada, si incontra una frazione di Custonaci; non molte case
intorno ad una masseria fra le alture sassose e i ricchi vigneti; ha nome
“Purgatorio”. E’ qui che può capitare che, anche d’estate, il vento gridi fra
le gole dei monti, e per queste strade che possono farsi, dicono, sconvolgenti
incontri con entità tornate dall’Aldilà. Non sono storie di vecchi fantasmi che
l’arzilla prozia del nonno raccontava.
Se
volete una vacanza con un po’ di pepe fate un giro in questa zona: natura
incantevole, mare azzurro, sacro e profano che si avvitano in leggende e
superstizioni, con storia e cultura che incorniciano un soggiorno memorabile.
Dimenticavo
che la cucina e l’accoglienza delle genti di questo lembo di Sicilia non sono
di sicuro meno importanti del resto.
Buon
viaggio.
@kkkmarano
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