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Visualizzazione dei post da maggio, 2014

Con lo sguardo all'ingiù.

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Particolare delle rovine a Gravina Di solito siamo abituati a guardare una città dal basso in alto, di solito alziamo lo sguardo per scorgere architetture avveniristiche, di solito cerchiamo il cielo per intuire il livello di progresso raggiunto da una comunità, ma a Gravina di Puglia (BA) non è così. A vederla così sembra una città di un altro continente, lontano migliaia di chilometri. I suoi anfratti ricordano i canyon delle montagne rocciose, canyon che si inabissano  nelle viscere più profonde della terra. La pietra in questa striscia di terra che lega la Puglia alla Basilicata è il trait d’union con un mondo ed una storia lontana, scritta nella roccia. Sì perché Gravina, il suo nome lo deve proprio a questo elemento, dove rudezza del paesaggio e mistero sono una costante.  Costone gravinese Gravina è un’antichissima città che sorge sulla e dentro la roccia che, assetata cronicamente di acqua, poggia le sue fondamenta su un oceano sotterraneo. La sua bellezza è

Il Vulcano e la Farfalla.

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Particolare delle Chiazzette E’stato un viaggio incompiuto quello fatto durante il lungo ponte che univa le sacre giornate pasquali alla più profana festa della Liberazione. Un ponte che si è metaforicamente materializzato quando ho guadato lo stretto di Messina, approdando sulle sponde di questa meravigliosa isola, che amo quasi come la mia Calabria.  Alfio, amico catanese, grande e possente, amante del mare ed esploratore per passione,  da un po’ di tempo cercava una spalla per percorrere un nuovo itinerario abbinandoci magari, una sacra mangiata di pesce.  Percorsa verso sud l’autostrada che collega Messina a Catania, arrivai ad Acireale (CT), grosso centro agricolo e turistico famoso per il suo antico e colorato carnevale. Alfio più volte mi aveva raccontato di questa camminata che dal centro scendeva fino al mare: la discesa delle “Chiazzette” . Le “Chiazzette” si possono definire come l’aperitivo della Riviera dei Ciclopi , tratto di costa che rievoca epiche leggende ome

Jop “l’olandese volante”.

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Jop Stavolta ci siamo spinti oltre confine. Ma quale confine? Quello geografico, quello sociale o quello utopico? Abbiamo sempre trattato argomenti delimitati nell’immaginaria linea che delimita il sud Italia, ma questa volta ci siamo spinti poco più in là, circa dieci chilometri in linea d'aria, più a nord della Puglia. Nel primo territorio molisano, appena varcato il confine pugliese, direzione nord, sorge Castelverrino (IS), uno dei tanti paesi icona della storia dell’immigrazione che d’un tratto diventa fulcro di un avvenimento in controtendenza su questo annoso  tema. La notizia è condivisa con Mimmo Lanciano, giornalista da sempre impegnato nella battaglia di sensibilizzazione sullo spopolamento dei territori a sud, tra denunce e articoli. Questa volta è incappato in una buona nuova, quella su un tranquillo signore olandese di nome Johannis Van Blijderveen (detto Jop per gli amici). Jop è un cinquantottene ex direttore di banca che ha deciso di vivere a Castelverrino,