Il Vulcano e la Farfalla.
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Particolare delle Chiazzette |
E’stato un viaggio incompiuto quello fatto durante il lungo
ponte che univa le sacre giornate pasquali alla più profana festa della
Liberazione. Un ponte che si è metaforicamente materializzato quando ho guadato
lo stretto di Messina, approdando sulle sponde di questa meravigliosa isola,
che amo quasi come la mia Calabria.
Alfio, amico catanese, grande e possente, amante del mare ed esploratore
per passione, da un po’ di tempo cercava
una spalla per percorrere un nuovo itinerario abbinandoci magari, una sacra
mangiata di pesce. Percorsa verso sud
l’autostrada che collega Messina a Catania, arrivai ad Acireale (CT), grosso centro agricolo e turistico famoso per il suo
antico e colorato carnevale. Alfio più volte mi aveva raccontato di questa
camminata che dal centro scendeva fino al mare: la discesa delle “Chiazzette”. Le “Chiazzette” si possono definire come l’aperitivo della Riviera dei Ciclopi, tratto di costa che
rievoca epiche leggende omeriche e che racchiude un tratto di versante
straordinario, incastonato come un diamante nero in questo mare blu cobalto.
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Particolare delle Chiazzete |
E’
un antico percorso in pietra lavica che zigzagando scende da Acireale giù al borgo di Santa Maria la Scala, quasi precipitando
in un crepaccio originato da una faglia, ancor oggi attiva, madre di un
terribile sisma, che nel 1693 spazzò via quasi tutta la vita in questa zona. Le
“Chiazzette” sono il sentiero più
panoramico della costa acese e le sue vedute sono esempi di immagini di rara
bellezza.
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Visione notturna dell'Etna |
Il paesaggio naturale è integro, colpi d’occhio mozzafiato, orge di
fragranze che amalgamano aromi di oleandri, limoni e fichidindia accompagnano
i nostri passi. Lo sguardo non si sottrae nemmeno alla vista di questa
architettura spettrale, costruita nel tempo dal basalto vulcanico che rende
quasi antropico questo luogo. Appena arrivati nel piccolo borgo di
pescatori, nuovi profumi catturano il mio olfatto.
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Santa Maria la Scala |
E’ il profumo del pesce
freschissimo, appena pescato, che forte stride con l’olezzo di grasso, misto
alla vernice fresca delle barche e pescherecci del tutto simili alla “Provvidenza” di Zì Antoni nei Malavoglia.
Tutto questo costruito nei millenni e donato da questo immenso e tetro cono che punta deciso verso l’azzurro
del cielo, che supera i 3000 metri di altezza, che domina come un dio questa
terra, che ne è il padrone assoluto: il
Vulcano. La cena a base di pesce, a casa di amici di Alfio, nel piccolo
borgo è il giusto commiato a questa
bellissima giornata…o quasi. Si quasi, perché un simpatico ed anziano signore
del luogo, durante l’attesa per la cena, con lo sguardo rivolto al mare mi
racconta di Viagrande (CT) e del Parco Monteserra.
Il parco custodisce un
conetto vulcanico ormai spento di cui la vegetazione ha ripreso il possesso con
l’aiuto di ginestre, licheni e querce. Per arrivare fin sopra l’antico cratere
bisogna salire su per 344 scalini in pietra lavica, ma il panorama, una volta
arrivati in cima, è grandioso. Lo sguardo corre lontano e si adagia fin sulle coste calabresi e dall’altra parte
scorge Siracusa. All’interno del
parco una sorpresa! Un microcosmo inusuale per questa zona arida e nera. In un ricreato
ambiente tropicale e subtropicale svolazzano miriadi di farfalle, farfalle che
arrivano da zone remote della Terra, farfalle tra le più belle in assoluto. Il nuovo padiglione della voliera, appena costruito, è invece dedicato esclusivamente alla conservazione delle specie endemiche dell'isola.
Il nuovo padiglione della Casa delle Farfalle |
La Casa delle Farfalle di Viagrande è la più grande del centro sud
e ospita soprattutto, un rarissimo esemplare di farfalla autoctona: l’Aurora dell’Etna.
Questo coloratissimo insetto, è a grave rischio di estinzione e il suo nome è
figlio della sua caratteristica colorazione, una macchia arancione sulle ali
che ricorda il sorgere del sole, l’alba che nasce da questo tratto di azzurro
mare e che simboleggia la biodiversità di questo parco.
Osservazione dell'Aurora dell'Etna di una biologa |
L’incompletezza di
questo viaggio è stata proprio questa, non aver potuto visitare la Casa delle Farfalle e questa splendida
riserva naturale. Peccato! Tornerò ad immergermi in questo eden, meraviglioso
ed impressionante allo stesso tempo, due volti opposti della stessa medaglia: il
Vulcano e la Farfalla.
Ringraziamo per le foto la Casa delle Farfalle e la Dott.ssa Caruso
Ringraziamo per le foto la Casa delle Farfalle e la Dott.ssa Caruso
Buon viaggio
@kkkmarano
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