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Visualizzazione dei post da gennaio, 2013

La vera "Italia"

Riceviamo e pubblichiamo integralmente il seguente "Comunicato Stampa" inviatoci dal Dott.Domenico Lanciano Comunicato-stampa di giovedì 24 gennaio 2013 A proposito del libro-progetto “Viteliù” di Nicola Mastronardi: ripristinare la verità storica! ATTENZIONE! …LA DIZIONE “ PRIMA ITALIA ” E’ SOLO CALABRESE, NON OSCO-SANNITA Ed ognuno si assuma le proprie responsabilità socio-culturali e storiche! L’associazione culturale “Calabria Prima Italia”, fondata da Domenico Lanciano in Badolato Marina (CZ) nel 1988 (tel. 320-7982378), con presidente dal 2004 l’avv. Giovanni Balletta di Catanzaro (tel. 338-1666654), ha notato che in questi ultimi mesi c’è, in alcuni ambienti intellettuali e persino istituzionali del Molise e dell’Abruzzo, la tendenza a propagandare in giro per la penisola (specialmente tramite il “Progetto Viteliù”, la conseguente e pur lodevole presentazione itinerante del libro “Viteliù” di Nicola Mastronardi, nonché attraverso numerosi interventi gio

I Bamparizzi.

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Il ricordo affiora per una segnalazione inviatami da un amico siciliano, a riguardo della manifestazione chiamata “Katabba” che si tiene dal 17 gennaio al 5 febbraio a Monforte San Giorgio (ME). Anche se “Katabba” è una delle rievocazioni storiche forse più importanti di questa parte della Sicilia, non è di questa che vi voglio parlare. Dopo aver letto la mail, ho ricostruito quel ricordo acceso dal nome della località. L’occasione di conoscere questo magnifico paesino ai piedi dei monti Peloritani, è stata oltre che casuale, anche molto strana, quasi imprevedibile. Al ritorno da una vacanza non proprio esaltante in un noto villaggio di Cefalù (PA), che nonostante la meravigliosa posizione sul mare azzurro non eccelleva per la condizione igienica, con il mio amico e compagno di viaggio Piero, decidemmo di rientrare anticipatamente, percorrendo a ritroso la vecchia e mozzafiato strada statale che conduce da Palermo a Messina. Quindici anni fa l’autostrada omoni

2013: Odissea in Calabria

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La notizia in circolazione sulla rete, già da qualche settimana, è suggestiva e ove trovasse riscontro positivo, sarebbe clamorosa. Il Prof. Franco Mosino, calabrese di Reggio Calabria, classicista e filologo, sarebbe uno dei più accreditati candidati al Premio Nobel 2013 per la letteratura. La candidatura è basata sui risultati delle ricerche e degli studi condotti dal Prof. Mosino sulla scoperta di scritture verticali, chiamate “Acrostici” in gergo tecnico-letterario all’interno dell’Odissea. Secondo lo studioso, si avvalorerebbe l’ipotesi che l’opera non fu scritta da Omero ma da tale Appa, vissuto nell’antica Rhegion, attuale Reggio Calabria. Anche la “location” dell’Odissea verrebbe messa in discussione. I luoghi, potrebbero essere infatti, le terre colonizzate dai Calcidesi: Rhegion (Reggio Calabria) e al di là dello Stretto, Zancle (Messina). Il Prof. Mosino ha inviato all’Accademia di Stoccolma cinque volumi in cui illustra la sua scoperta e decodifica della s

I Musicanti del Vento

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Era un non troppo torrido agosto del 2010 ed ero nella piazza principale di Colosimi (CS), piccolo e caratteristico paesino arroccato sui monti della Sila ai confini tra la provincia di Cosenza e quella di Catanzaro. Lungofiume Festival 2012 Cosenza Il sole cominciava a calare e con il mio bambino ci accingevamo a tornare a casa per la cena. Un’occhiata ai preparativi della festa patronale e la mia attenzione venne catturata dalle prove di cinque ragazzi che facevano correre le note dei loro strumenti. Il loro sound evidenziava ancora poca compattezza, ma il loro talento straordinario e cinematografico aveva coinvolto le poche persone a quell’ora in piazza. La stranezza è che tutti, anziani e giovanissimi erano entusiasti di questa band che provava la scaletta del concerto da affrontare da lì a qualche ora. Anche il mio Fabio era rapito dal sound-check di quei ragazzi. Non potevo perdermi assolutamente quello che per me sarebbe stato uno degli spettacoli più travolgente degli

Camminando sul bianco.

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In mezzo  boschi e praterie ammantati di neve nel Parco Nazionale del Pollino. Chi conosce il Pollino con il verde delle sue praterie fiorite, o il rosso dell’autunno, non può perdersi il meraviglioso spettacolo che il manto bianco della neve offre, modificando il profilo dei paesaggi e creando una magica atmosfera. Un manto di neve che rende uniforme praterie, valloncelli e pietraie, da percorrere con le “ciaspole” , o con gli sci da fondo-escursionismo alla scoperta di ambienti fiabeschi. Le vette   appaiono come coperti da uno strato vellutato che si staglia nell’azzurro del cielo, la galaverna  disegna i faggi di un mondo incantato, i monumenti di legno vestiti di bianco  assumono forme ancora  più  spiccate di sculture  primordiali:  i Pini Loricati. Escursione proposta: Colle Impiso (m.1525) – Colle Gaudolino (m.1678) Diff Media – A/R ore3.00 Colle Impisio Raggiunto Colle  Impiso,  in  auto, dai vari accessi al cuore del Parco, inizia la nostra passeg

"Sud"

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In anni di viaggi di lavoro in tutto il meridione d’Italia, di fermate e partenze, di pit-stop conditi anche dalla presenza della buona cucina locale, uno dei luoghi che più mi è rimasto nel cuore è Marzamemi (SR). L’occasione fu un impegno di lavoro, l’incontro con un collega di Siracusa: Giancarlo, un po’ dott. Jekyll e un po’ Mr. Hyde, di giorno sapiente e capace professionista, ma dopo le 17,00 profondo conoscitore del territorio e dei suoi segreti, oltre che sopraffino “gastronauta”. Fu lui il mio Cicerone. L’impegno di lavoro si trasformò da incombenza onerosa a piacevole scoperta dei luoghi e della cultura gastronomica di questa parte di Sicilia. Chiuso con il dovere, decisi di restare un giorno in più e subito visitai Vendicari (SR). Tonnara di Vendicari (SR) Ma non pensate a faide o cruente vendette. Il nome è solo la benedizione di quella meravigliosa lingua di terra sulla costa jonica, in provincia di Siracusa, tra Marina di Noto e Pachino, lunga circa o

Quattro chiacchiere con...

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Libera discussione con Peppino Curcio scrittore, storico ed autore del libro "Ciccilla", storia della brigantessa Maria Oliverio e della sua Banda. I risvolti storico-politici illustrati dall'autore. Intervista di Francesco Marano. D :Come nasce Ciccilla? R :Ciccilla nasce, come ho scritto nell’introduzione al mio libro, dalla prosecuzione del lavoro di ricerca iniziato da mio zio Pietro D’Ambrosio. Una ricerca che aveva coinvolto e appassionato anche me. Mio zio aveva ritrovato una serie di interessantissimi indizi riguardanti la banda di briganti capeggiata da Pietro Monaco e su Ciccilla. Il lavoro di ricerca di mio zio si svolse soprattutto nell’Archivio di Stato di Cosenza (che aveva riordinato a quel tempo solo i documenti provenienti dalla Prefettura, ma non gli atti dei processi), su alcuni giornali dell’epoca e su fonti tramandate oralmente nel suo paese, Serrapedace, paese di residenza della gran parte dei componenti della comitiva di briganti. Mio

No, non è Rio de Janeiro.

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E'  tempo  di  vacanze  natalizie e all' italiano medio, privo quest'anno dei consueti cine-panettoni consuma in  luoghi lontani e soleggiati, non resta che favoleggiare di questi posti situati dall'altra parte del mondo.  Una meta "sempreverde" per gli italiani è il Brasile.   Chi non sogna un bagno sulla spiaggia di Ipanema o godere del panorama suggestivo dal Monte Corcovado?  E' lì che si trova il Cristo Redentore, una statua di 38 mt. che con la sua maestosità abbraccia la città di Rio De Janeriro.  Ma…ripensandoci io ho visto tutto questo… e in Italia. Nei lunghi viaggi fatti in treno per raggiungere la mia Sicilia nei pressi di Maratea alzavo gli occhi e vedevo sulla cima di un monte una statua bianca, una figura con le braccia aperte. Mi sono sempre chiesta cosa fosse. La mia curiosità ha finalmente un nome quando quest’estate in occasione di un convegno filosofico sono ospite a Maratea. Maratea è un piccolo pezzetto di Lucania (è la

Il lato oscuro di Babbo Natale

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Si sa, l'arrivo della Befana, gioia di tutti i bambini, porta via le festività e le libagioni perpetrate in questo periodo.  C'è però un evento che amplifica questo significato. E' a Montescaglioso (MT), la sera del 5 gennaio, la tradizionale notte dei "Cucibocca". Il significato sta proprio nel cucirsi la bocca per evitare di ungurgitare altro cibo o vino. La festa ha origine antichissime e ancora in parte misteriose ed è l'unico evento del genere nel meridione d'Italia. Il "Cucibocca" è una tetra figura dalla lunga barba grigia e incolta, vestita di nero e indossa un vecchio cappello a falde larghe. Ai piedi ha legata una catena spezzata che trascina provocando un tintinnio non molto rassicurante. Contrapponendosi all'internazionale figura di Babbo Natale, il "Cucibocca" non porta doni ma li chiede, non porta gioia ai bimbi ma incute timore e paura, non è curato e pulito ma trasandato e sporco. Nella credenza

La "Questione Meridionale" non esiste più!

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Lo spinoso argomento su cui si sono confrontate e scontrate generazioni, potrebbe non essere più dibattuto. Quello che per decenni è stato oggetto di lotta politica, ma soprattutto semplice demagogia, sembra essere destinato a cadere nell'oblio. Fin dall'unità d'Italia, la "Questione Meridionale" ha avuto come maggiore fautori noi stessi e di conseguenza le nostre classi politiche e dirigenziali. La fine del fenomeno è tutto nella teoria della successione di generazione, da quella einstaniana a quella quantistica, ma tutto questo non è fisica. La rivoluzione è cominciata già da qualche anno e a confermarcelo è Pino Aprile, durante la presentazione del suo ultimo libro "Mai più Terroni", al margine di un incontro tenutosi a Castrolibero (CS) il 28.12 us, nell'ambito di una serie di eventi culturali organizzati dall'assessorato alla cultura dell'omonima amministrazione comunale. Il filo conduttore dell'ultima fatica letteraria de