Post

Visualizzazione dei post da giugno, 2014

Let's SEA the difference.

Immagine
A coastline running for more than 450 miles, with features and forms that can vary and totally change in the blink of an eye. A luxuriant nature and myriads of sites and monuments preserving history and traditions dating back to thousands of years ago. This is Calabria. The countryside, the mountains and, most of all, the sea.  The sea, here, can really meet everyone’s needs – it’s almost a ‘customized’ sea. A wonderful natural resource which – it must be said – has been heavily spoiled in recent years, due to inactivity and indifference. But now it’s time for a new vision, it’s time to go beyond selfishness and recover what has been lost. It’s time to SEA the difference! And I’d like to share this feeling, share my own experience and appreciation of the sea of Calabria. I’m not going to tell you about the famous white shores of the Costa Viola, not about the Alto Tirreno coast in the province of Cosenza either, not even about the stretch of water which is bordered by the la

"Nu jurnu buonu" (Un giorno buono).

Immagine
Dal punto di vista meteorologico, oggi non è certo una bella giornata d’estate. Una cappa di caldo umido avvolge la città. Afa, scirocco e qualche goccia calda di pioggia non fanno altro che amplificare questo status temporale.  Ma oggi Massimo, restauratore-archeologo di Cosenza, alle dipendenze del MiBACT mi ha comunicato che domani pomeriggio, alle ore 18,30 in via Grotte di San Francesco d’Assisi, ci sarà la presentazione del restauro dell’ antico monastero benedettino femminile di Sancta Maria Ancillarum Dei. Sprofondato per decine di anni negli abissi dell’oblio,   grazie alla Soprintendenza cosentina, dopo un lungo lavoro, è stato riportato al suo antico splendore in tutta la sua bellezza e magnificenza.  Le fonti archivistiche medievali lo segnalano come monasterium Sanctae Mariae intra civitatem Cusentiae Ancillarum Dei, dipendente dell’arcicenobio di Montecassino fin dal IX secolo per concessione del papa Nicolò I, datata 18 aprile 863. Il monastero

L'Arca di Noè.

Immagine
L'Arca Cosa ci fa un’ Arca su un’altura nel mezzo della Sila crotonese?  Cosa contiene quell’enorme struttura in cemento armato fortemente voluta, ideata e plasmata dal pittore-scultore Giovanni Girimonte ?  Le notizie sono scarne e frammentate, solo un paio di link sulla rete e qualche accenno di notizia affidata all’antica tradizione della trasposizione orale. Eppure l’ Arca è lì poggiata, mastodontica, confinata tra il paese di Savelli (KR) e Castelsilano (KR), naviga tra questi monti, immersa in questa meravigliosa natura, fluttuante nella sua solitudine quasi dimenticata. Insieme al suo ideatore ha però avuto un momento di gloria mediatica, a cavallo tra la fine degli anni novanta e il principio del nuovo millennio.  Il giardino dell'Arca Si scomodò persino Enzo Biagi , che in uno dei suoi format più belli, “I Dieci Comandamenti” , dedicò un’intera puntata al maestro Girimonte e alla sua principale opera. Ma perché un’ Arca e chi è Giovanni