Preghiera per la Madonna di Polsi

Il Santuario della Madonna di Polsi (San Luca RC)

Preghiera alla Madonna della Montagna di Polsi
Per la festa del 2 settembre 2013

O Maria,
Quante cose sono successe in queste foreste di Aspromonte, dove sorge il tuo tempio di Polsi! Già molto prima dell’incarnazione di Gesù nel tuo grembo, i Bruzi, schiavi-pastori dei Lucani, abbandonarono i loro padroni e trovarono rifugio in questi boschi, dove vissero liberi. A loro si unirono i Pitagorici sopravvissuti alla rivolta di Crotone, che qui condussero vita ritirata. E più tardi anche Spartaco, con gli schiavi ribelli a Roma, trovò qui aiuto tra i Bruzi.
Poi, quando si diffuse su queste terre il Vangelo, tu fosti raffigurata con il Bambino Gesù in braccio, madre forte e sicura come un ulivo secolare. Allora la Calabria fu chiamata Aghiotòkos, Madre di Santi, e San Luca ebbe quattro monasteri basiliani: San Nicola di Bùtramo, San Salvatore del Giardino, San Giorgio di Pietra Kappa e Madonna di Polsi. Dalle icone delle chiese, il tuo sguardo rassicurava monaci e fedeli che vivevano lavorando le terre sacre dei monasteri.
Quel mondo di armoniosa sacralità fu invaso da gente venuta dal Nord, i Normanni, alti nelle loro armature di ferro. Questi imposero il feudalesimo e ridussero in servitù proprio quei Bruzi che, primi al mondo, avevano creato la libertà degli schiavi. I Normanni sostituirono anche lingua e liturgia greca con quella latina: le tue icone sbiadirono, le tue chiese crollarono.
E successe quanto previsto dal filosofo Platone: un popolo senza uguaglianza e libertà cadrà nella criminalità e nel degrado! Gli uomini d’onore di oggi sono i Pitagorici caduti nel crimine e adoperano le stesse regole dei Pitagorici antichi: il giuramento di appartenenza a vita, il segreto, l’aiuto reciproco, l’onore, il rispetto della parola “data”, le pratiche religiose con la venerazione delle immagini sacre.
O Madre, va incontro ai figli smarriti nel crimine! Loro fanno una vita terribile, ma sono uomini come noi, però di noi più sfortunati. Metti loro in braccio il Bambino Gesù, il loro fratello venuto per condurli a una vita buona e serena. E fa che questa terra di Calabria torni a essere la casa dell’Amicizia tra tutti i viventi, la terra che fu la culla dell’Eucaristia con il Sissizio, il convivio comunitario, e dove a Crotone nacque l’ostia bianca e rotonda che a ogni messa si leva sul mondo.
Così sia.

Salvatore Mongiardo

La chiesa della Madonna di Polsi
Particolare dell'ingresso della chiesa


Commenti

Post popolari in questo blog

L'Arca di Noè.

La Matera troglodita.