Il "Mare" è sempre più blu.


L’esperienza di viaggio nella parte sud-orientale della Sicilia, in provincia di Siracusa l’ho già raccontata, ma l’aspetto più personale, più intimo di quell’itinerario, di cui ero molto geloso, volutamente lo omisi anche perché credo che meritasse di essere trattato diversamente.
Il faro di Capo Murro Porco (SR) visto dal mare
Non tanto per la bellezza del paesaggio, quanto per l’aspetto umano, che mi colpì particolarmente. La sveglia a Pachino (SR), piuttosto mattiniera, non influì sul mio umore e vista la particolare predisposizione del mio compagno di viaggio a non scapicollarsi per fare rientro a casa, decidemmo di visitare Capo Murro Porco (SR), la penisola del Plemmirio, luogo più a est della Sicilia.
Ex avamposto militare nel primo e secondo conflitto mondiale, ora oasi naturalistica protetta, è dominata da un antico faro che si erge da un costone a picco su un mare verde smeraldo. Il posto lascia estasiati anche se contrasta con la crudezza della roccia in questo luogo riarso. Un mare così meritò un tuffo e dopo aver goduto di cristalline acque, decidemmo di addentrarci nel perimetro che delimita la struttura che gestisce l’aera: Il Consorzio del Plemmirio.
E’ qui che finì  la mia esperienza di viaggio, è qui che cominciò quella di uomo, è qui che conobbi gli eroi del Plemmirio. L’unicità di quest’oasi non è solo nella bellezza, ma nell’accessibilità a tutti, proprio a tutti. La fruibilità, oggi è il punto di forza di questo progetto, nato tanti anni fa e che ancora adesso ne fa uno dei pochi siti in Europa con queste caratteristiche.Qui, questo mare antico, solcato da bellicose navi Cartaginesi prima e da Greche e Romane poi, è custode di segreti e di itinerari archeologici fatti di cocci e colli d’anfore, regno di una natura incontaminata degna di più esotiche mete dall’altra parte del globo, con cavallucci marini, barracuda e comatole che spadroneggiano liberamente. 

Questo mare, simbolo di vita, è il paradiso dei sub  e non solo.  La praticabilità è totale , soprattutto a persone diversamente abili. Il mare del Plemmirio è privo di barriere architettoniche  e fruibile ai portatori di handicap che qui diventano abili nuotatori o esperti apneisti.
“Azzerare le differenze”, è questa la missione di uomini e donne che lavorano qui. Accomunati tutti dal desiderio di dare un’opportunità a persone che “normalmente” la vita quotidiana l’ha negata. Sentir dire ad un ragazzo non vedente sceso in apnea, “ho visto i colori del mare, ho sfiorato verdi cespugli di posidonie fluttuanti, ho sentito i riflessi abbaglianti di raggi del sole subacqueo”, credo valga più di cento tramonti.
E’ qui che Martino Florio, paraplegico, ottenne il record mondiale di immersione ad aria per la sua categoria e a lui che Angelo Delfino dedicò questi toccanti versi:


So andare
Porto in tasca la voglia di viaggiare
Meraviglie, avventure sto vivendo
Sempre più intense
Ancora di più
Non ho cambiato vita e non smetto di sognare
Ma stando in carrozzina continuo a sfidarmi
Con il mio mare
Il mare
Questo volto che mi assomiglia
Avanzo scommesse
Ho la vittoria stretta al mio petto
Perché li ove il blu si fa più blu
Si annullano le differenze
Tento alla pace
Sublimo la vita
In apnea il silenzio diventa me stesso.

Quando andai via dall’oasi, fu come uscire da una favola, una favola slegata da ogni cosa e da ogni pregiudizio. Quando andai via, al Plemmirio, rimase una parte di me! Visitate l’oasi e soprattutto sostenetela, vi farà bene al cuore.
Buon viaggio
KKK

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