"X"
Il nome del progetto è una X, un
non nome, una lettera, un’incognita cui far ricollegare un’identità violata,
dimenticata, ignota, attesa, in bilico fra sogno e realtà, fra follia e
ragione, fra speranza e disillusione. E’ un segno grafico facilmente sostituibile
con qualsiasi altro, allo stesso modo delle figure femminili che si muovono
negli spazi di un delirio o di un passato ormai lontano. Uno spazio in cui ogni
oggetto sembra liquefarsi e fondersi con sé o trasformarsi in un ostacolo
pungente che si erge a simbolo delle proprie paure e dalle proprie
immaginazioni, è lo spazio del proprio io: ora prigione, ora idillio, ora
vuoto. Corpi che interagiscono con una solitudine agghiacciante e sconsolata.
L’unica speranza, forse, è una finestra verso cui tendere, attraverso cui
capire dove guardare e chi guardare; fuori o dentro di se. Il proprio io è un
frammento, è uno specchio capace di proiettare molteplici espressioni, tutte,
però, incomplete. Particolari incapaci di armonizzarsi fra loro. La X è una
croce obliqua verso cui tutto converge e dal cui centro tutto si dipana
all’infinito. Nelle figure avvolte da
una luce-penombra si scopre e si cela, nel contempo, la loro (dis)umanità, il
dissidio dell’essere anonimi, del non essere o dell’essere in eccesso,
dell’essere troppo dissimili da sé e dagli altri per venire identificati in un
nome comune di persona. E il perimetro di uno scatto si trasforma nel limite
fra la realtà al di qua di se stessi e quella di cui ogni soggetto è imbevuto,
nella ricerca - iniziata e chiusa in un istante – di comprendere
l’inafferrabile, di “contenere” l’incontenibile l’io.
Francesca Palmieri – Eleonora Bifano
Non poteva essere questa,
migliore introduzione che fa da apertura all’inaugurazione della mostra
fotografica denominata “X”. Le due ragazze, giornalista e fotografa, hanno
inscenato una serie di scatti sulla condizione della donna. Ne è scaturita una
performance notevole, per spessore tecnico, originalità, e profondità
emozionale delle immagini. La mostra è ben curata dall’associazione ALTART
presso lo showroom di via Longeni, 25 ad Arcavacata di Rende (CS) . E’ fruibile fino al 9 luglio e visitarla sarà
sicuramente un’esperienza che vi farà percorrere le strade della follia e dell’immaginazione.
Consigliata da noi, buona visione.
KKK
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