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Torre Fornillo Positano (SA) |
L’aristocratica Torre Fornillo a Positano (SA), la
riservata Torre Grado a Praiano (SA) e l’inconfondibile Torre Erchie, che dà il
nome al borgo omonimo, sono tra le più caratteristiche della zona. Ma a Maiori
(SA) la Torre Normanna
merita una visita molto approfondita.
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Torre Normanna Maiori (SA) |
Percorrendo verso sud la Calabria tirrenica, mare,
terremoti e l’ignoranza dell’uomo ne hanno accelerato la scomparsa e l’unica
torre di un certo rilievo rimasta è quella di San Nicola Arcella (CS).
Attraversando lo stretto di Messina e seguendo il
tracciato della SS 113, che accarezza tutta la costa tirrenica siciliana, si
incontra la Torre
delle Ciavole (ME), stupendamente posizionata su uno sperone roccioso, di
fronte alle isole Eolie.
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Torre delle Ciavole |
La sua storia è anche legata alla triste vicenda
dell’amore tragico tra il suo custode e la giovanissima e bella castellana di
Brolo (ME). Pare che i due ragazzi furono rinchiusi vivi in una cisterna, dai
familiari di lei e lasciati morire di stenti perché colpevoli solo di amarsi
perdutamente. Percorrendo la strada verso ovest, appena dopo Palermo, nei
pressi di Castellamare del Golfo (PA), un gruppetto di vedette molto suggestive
fanno da cornice ad alcune caratteristiche località. A Scopello (TP) la Torre della Tonnara è
ostinatamente aggrappata su un faraglione che dà lo sguardo alla più recente
torre cinquecentesca, proseguendo si raggiunge la Torre dell’Impiso, ricostruita
nel 1730 dopo che un fulmine aveva colpito la polveriera in essa custodita.
Attraversato San Vito lo Capo (TP) e scendendo lungo il lato opposto del
promontorio omonimo si incontra la
Torre dell’Isulidda, posta su di un altopiano a strapiombo
sul mare.
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Torre della Tonnara |
Il paesaggio roccioso che contraddistingue il golfo del
Cofano e che contrasta con le calette e le spiagge di questa parte di costa,
accolgono la Torre
della Tonnara di Cofano, costruzione massiccia e imponente.
Ritornando sul continente e risalendo la Calabria jonica, poco più
a sud di Crotone, appare in tutta la sua maestosità il forte di Le Castella,
appoggiato su un lembo di terra che si allunga sul mare e che nei giorni di alta
marea rimaneva raggiungibile solo via acqua.
Una simile visione scenografica, ha infatti, stimolato
diversi registi a girare scene di film più o meno famosi. Ricordiamo tra tutti
“L’Armata Brancaleone” e “Il Vangelo Secondo Matteo”. Sul promontorio di Capo
Colonna, la tenacità di alcuni archeologi ha portato alla luce fondamenta e
mura del tempio di Hera Lacinia, di cui l’unica colonna rimasta in piedi, ha dato il nome al sito ed è diventata icona turistica .
Torre Nao, appena più interna, è sede museale di tutti i rinvenimenti degli scavi di Hera Lacinia. Verso nord, la costa diventa piatta e regolare, spiagge basse e sabbiose furono facili conquiste per pirati e banditi, basti pensare chela Basilicata e la Puglia jonica contano più
torri che chiese. Le più suggestive si incontrano in provincia di Taranto, a
Manduria dove la Torre Colimena
apre un itinerario fatto di calette ed improvvisi scogli, splendide isolette e
costoni ricchi di agavi e fichidindia. Torre Lapillo, con la sua bellissima
spiaggia, Torre Chianca, Torre di Porto Cesareo sono le più conosciute mentre
Torre Squillace, Torre Sant’Isidoro e dell’Inserraglio sono l’ unico presidio
di una zona costiera piuttosto disabitata. A Santa Caterina (LE) le due torri
sono un esempio di connubio tra antico e moderno, poste a dominio del lungomare
frequentatissimo dalla movida di tutta la costa jonica salentina.
Torre Nao, appena più interna, è sede museale di tutti i rinvenimenti degli scavi di Hera Lacinia. Verso nord, la costa diventa piatta e regolare, spiagge basse e sabbiose furono facili conquiste per pirati e banditi, basti pensare che
Attraversando
il capo di Santa Maria di Leuca (LE) e risalendo verso nord, la costa si
innalza e diventa rocciosa con un colpo d’occhio, su questo specchio di mare,
strepitoso.
Proprio nei pressi di Otranto (LE), lo spettacolo si fa quasi lunare, sposandosi benissimo con la pietra grezza della Torre Minervino e Torre Sant’Emiliano, quasi in una fusione tra paesaggio naturale e antropico. Isolata e ormai abbandonatala Torre
della Serpe sorge a guardia del Canale di Otranto. Fu costruita come faro per
il porto e oggi è riportata nello stemma della città. Dopo l’avvento dei
Turchi, questa parte di Adriatico, fino in Abruzzo, divenne più sicura, la
presenza dei pirati non era quella del Tirreno quindi, la costruzione di questi
avamposti calò e le uniche edificazioni erano a carattere residenziale. Programmare questo itinerario è complesso e c’è bisogno di
organizzazione e tempo. In auto ci vogliono una ventina di giorni e in moto un
po’ meno. La mia idea è proporlo in bici, si apprezza tutto, i paesaggi, la
storia, i colori e i profumi, ma ci vuole spirito di adattamento e molta forza
fisica. L’ultima opzione, la più chic e per chi può permetterselo, è quello di
farlo in barca. E’ un tuffo nel passato,
sentirsi conquistatori o pirati, non fa differenza.
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Torre Minervino Ugento (LE) |
Proprio nei pressi di Otranto (LE), lo spettacolo si fa quasi lunare, sposandosi benissimo con la pietra grezza della Torre Minervino e Torre Sant’Emiliano, quasi in una fusione tra paesaggio naturale e antropico. Isolata e ormai abbandonata
Buon viaggio o buona navigazione.
KKK
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