Matera-Siena: incontro-scontro.
L’esperienza che ho vissuto è una di quelle cose che devi scrivere di
getto il giorno dopo, dopo averci pensato su tutta la notte. Il lavoro che
stiamo facendo con unDocumentary non è passato inosservato agli organizzatori del Premio Sele D’oro e mi
hanno invitato a Oliveto Citra (SA) a presentarlo. Non ci avevo capito molto, in
realtà, ma con l’entusiasmo di andare a presentare un progetto che mi sta
appassionando tantissimo, mi ci sono fiondato, con Valerio in rappresentanza
del gruppo di lavoro del documentario. Mentre mi
avvicinavo a destinazione, ho scoperto che ci sarebbe stato anche Angelo
Romagnoli, coordinatore artistico di Siena 2019; quindi si prospettava una
sorta di confronto tra le due città e ho sentito il Palazzotto, per la
benedizione: “Va’ e parla a nome della web community”, il succo romanzato del
messaggio che ho ricevuto dal Comitato.
E all’interno del “Caffè delle Idee”, uno degli appuntamenti del Premio,
dello scontro che ho annunciato nel titolo non si è vista neanche l’ombra; in
primis perché farei fatica a trovarne il senso. Poi perché la differenza di
ruoli non lo avrebbe consentito: uno dei profili più alti, un protagonista del
bid di Siena a duello con un umile abitante culturale, che si è rimboccato le
maniche con unDocumentary, e si è dato da fare nella community per stimolare i Progetti dell’Ultimo
Miglio e nel webteam perché vengano diffusi, ed ha osservato e apprezzato da
vicino il lavoro fatto dal Comitato Matera 2019. Infine perché erano
rappresentate solo due delle sei Città candidate a #ECOC2019 e quindi sarebbe
stato un esercizio inutile, oltre che non costruttivo.Quello che è venuto
fuori dall’incontro è stata una spinta creativa verso il cambiamento, una
voglia di riscatto che accomuna Siena e Matera e che le rende simili per alcuni
punti di vista. Un confronto tra chi progetta ad alti livelli e chi prova a
sporcarsi le mani, partendo dal punto di vista comune che con la cultura si può
creare economia.
Si è riflettuto anche
su quello che accadrà tra poco più di un mese, dopo il 17 ottobre, quando ci
sarà una vincitrice e cinque “sconfitte”, che avranno comunque stimolato un
processo, raccolto una serie di energie creative e riflettuto su come crescere
con la cultura; uno sforzo che non dovrà essere vano e che non si può
interrompere come un sogno appeso. E a quel punto non ho potuto esimermi
dall’invitare i presenti a #lote4, una quattro giorni in cui si dibatterà di
innovazione civica, quando la competizione sarà finita, dal 23 al 26 ottobre,
insieme agli “alieni” di edgeryders. E appena finito
l’incontro mi arriva la mail del webteam: Paolo Verri ha pubblicato il dossier,
lo scarico. Leggo un concentrato di visioni, di passioni, di concretezza ... uno
sguardo verso il futuro con i piedi ben saldi nel presente.
E sono orgoglioso
del lavoro che è stato fatto a Matera, di tutte le persone che ho incontrato
nel cammino e che mi hanno fatto riflettere, imparare e crescere.
E tifo Matera
e la Basilicata con tutto me stesso, ovviamente. Ma guardo anche alle
altre candidate e sono convinto che il percorso verso il 2019 possa segnare un
nuovo rinascimento culturale di cui l’Italia intera ha un disperato bisogno.
Le
città che hanno l avorato fino ad oggi non devono rinunciare al loro ruolo di
catalizzatori e diffusori di shock culturali, ne va del futuro della nostra
Penisola, fondata sulla bellezza.
Nicola Bisceglia
@ilConteNik
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