Corazzo's summer.
Estate 2014, a Corazzo si registrano le giornate più calde degli ultimi
anni. Soprattutto in questo mese d’agosto, la temperatura percepita dal corpo
umano è stata davvero da record. State tranquilli, non si tratta di reali
valutazioni metereologiche, come quelle che spesso spingono i tg a consigliare
di non fare uscire i vecchietti e i bambini. Si tratta comunque di fenomeni
esotermici ma di quelli che fanno bene a tutti, soprattutto agli anziani e ai
ragazzi.
Chi sale in Abbazia viene accolto con un
sorriso e con un fresco bicchier d’acqua appena sgorgato. Poi viene “preso per
mano” da “Frà Guida” per un salto nel passato tra i cistercensi. Fa la foto con
il cartellone con su scritto “E’ vietato calpestare i sogni”, sfida il vento di
montagna con l’aquilone, digerisce la derrata d’informazioni storiche con
quattro calci al pallone, compila il modulo per il Censimento FAI e per lo
spettacolare sito archeologico e l’accoglienza ricevuta vorrebbe firmarlo altre
1000 volte.
La causa della canicola a Corazzo non è
più soltanto l’irresistibile fascino di Ruderi altèri. Perché in Calabria ci
sono altre splendide abbazie ed altri luoghi degni d’essere scovati. Se a
Castagna si sviluppano fenomeni chimici con conseguente elevato sviluppo di
calore forse la “colpa” è anche del progetto “"Gedeone"”. Il suo logo d’altronde
è un cuore infuocato.
Il gruppo scout “Lamezia Terme 8” della parrocchia San Domenico
nel corso del suo campeggio ha potuto sperimentare i primi interventi (nello
specifico sistemazione di bagni e docce) effettuati da "Gedeone" all’interno
del centro sportivo polivalente costruito sopra l’Abbazia e mai messo in
funzione fino ad ora. E questo inverno i lavori proseguiranno per adibire nella
stessa struttura una piccola foresteria.
A Corazzo la ricetta per un’iniezione di
dosi massicce di energia positiva la siglano volontari che sgretolano le
barriere, ricostruendo dalle macerie “incontri solidali”. Dove per
“solidarietà” s’intende l’essere inevitabilmente dipendenti dagli altri, aver
bisogno degli altri, rispettando ma anche tralasciando cariche, gradi, titoli e
sviolinate. Il bisogno varia in base al luogo dell’incontro e al contesto.
Cosicché i ruoli si capovolgono. Proprio come accade nel “Centro di Salute
Mentale del Reventino” di Decollatura (parte del gruppo “Gedeone”), dove fai fatica
a distinguere il “pazzo” dallo psichiatra, dove ‘ngarbatissime mamme cucinano
per tutti, ricevendo in cambio una schitarrata o un giro a briscola.
Corazzo può diventare la base operativa
dalla quale sparare al nemico: la discriminazione. Non una trincea ma un campo
aperto in cui i bersagli sono ben visibili, sul quale le bombe rimbalzano! Nel
quale tutto può essere possibile. La prima arma è non nascondersi
all’avversario, conoscerlo bene e sfidarlo per spaventarlo. La seconda è
impegnarsi concretamente per ferirlo. La terza: la costanza nella propria “malattia”, continuare a spingere i sogni in ogni direzione,
soprattutto in quella “ostinata e contraria”.
Il nemico è a terra sanguinante. La
guerra non finirà mai. Lo sappiamo bene, siamo pazzi, mica scemi! Ma bene così!
Sennò poi chi ci spinge a soffiare per far volare più in alto i nostri sogni?
Roberta Gigliotti
Ringraziamo per le bellissime foto Alessandro Caira (RM)
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