Storie di ordinaria follia.




Quello di Soveria Mannelli (CZ) è un territorio ricchissimo di acqua, in superficie e nel sottosuolo. E’ qui che nasce il fiume Amato, uno dei più importanti della Calabria, citato già da Aristotele, con il nome di “Lamete”, giudicato navigabile e che nella sua corsa verso il mar Tirreno divenne infrastruttura naturale che diede vita all’attuale Lamezia.  Grande è la presenza di torrenti, se ne contano sei nel perimetro comunale e tutto il comprensorio ha questa forte connotazione. Non da meno il sottosuolo, con moltissime vene d’acqua che diventano sorgenti in diversi punti. Soveria Mannelli è il paese delle fontane, dal  1600 ne sono state costruite più di 25, molte per un agglomerato di poco più di tremila abitanti spalmati su venti Kmq. L’acqua che sgorga da queste cannule è cristallina, freddissima,  è simbolo della salute e della vita, a volte è accostata allo scivolare dei pensieri, alla tumultuosità dell’esistenza odierna, ma anche alla stagnazione, carpita da conche rapitrici, che ne dominano la forza, ne addomesticano l’irrequietezza. Ma l’acqua è anche simbolo della mescolanza, della contaminazione, acqua limpida che entra in acqua torbida e ne filtra le scorie. Così come dovrebbe succedere nella vita reale, così come succede a Soveria, dove l’acqua con le sue fontane, è stata la musa ispiratrice di un connubio molte volte utopistico: l’incontro tra la conoscenza e la diversità.  Nel 2009 i ragazzi del Centro di Salute Mentale del Reventino, stimolati dagli operatori tutti e accompagnati dai loro familiari riuniti nell’associazione “New Day Onlus” , decidono di costruire un itinerario inusuale, mai percorso, quasi chimerico: una storia di ordinaria follia. Censire, fotografare, tracciare, disegnare tutte le fontane di Soveria passeggiando, accompagnandosi ai loro pensieri e componendo poesie in una raccolta che, come la definisce lo psichiatra Cesare Perri, sono “gocce d’anima”. Il risultato (Sorsi di vita), è una pubblicazione straordinaria di questo meraviglioso viaggio alla scoperta delle fontane del paese, associato a momenti alti di poesia e scortato da fotografie e disegni a matita di pregio, un itinerario dell’anima, una promozione diversamente turistica.  Scrive la Dott.ssa Mussari, neuropsichiatra infantile del Centro: “le attività riabilitative, scelte insieme ai pazienti in funzione dei desideri e bisogni di ciascuno vengono programmate ponendo particolare attenzione anche a scandire e ri-riempire di significato il tempo che scorre…” Forse più semplicemente potremmo chiamarla acquaterapia,  per queste persone sfortunate, ma sta di fatto che questo cammino è sicuramente la risposta più seria al problema della rieducazione e della riabilitazione. La pubblicazione consta di 153 pagine ottimamente assemblate con accenni storici di Soveria e citazioni di antica documentazione. Le perle sono però, i lucidi pensieri di questi ragazzi che si sciolgono in toccanti poemi del loro stato d’animo e della loro condizione di sofferenza,  i loro racconti sgorgano tumultuosi dalla loro mente e travolgono tutto ciò che li circonda.  

L’itinerario delle fontane di Soveria si apre con la foto, il disegno e la descrizione della Fontana di Giulio edificata nel 1870 in località Sciardo, ma si apre soprattutto con la poesia di Francesco Saverio Mercurio.

Come la vita
Le fontane ci procurano sentimenti di gioia
Nel veder cadere l’acqua limpida
Che scende inesorabilmente negli anni
E, come la vita, alterna periodo di magra
E periodo di abbondanza.
Qualche  volta arriva la secca
Ed è la fine
Sia della fontana sia della vita.

L’unico neo di questo libro è che è stato pensato per una divulgazione locale, oserei dire strettamente locale, ma quella che io ritengo un’opera, merita altri scenari, alti palcoscenici, grandi divulgatori. Quando si ha il coraggio di costruire una tale armatura, bisogna averne altrettanto per dotarla di spada lunga e potente. E poi noi normali abbiamo bisogno di queste inondazioni, ci insegnano a rimanere a galla.
Una citazione particolare la riservo per ultimo a Carla Colombo Marasco, artefice e complice di questa storia di ordinaria follia.
Vi segnalo che "Storie di ordinaria follia", curato da Latitudine Sud, all'interno del programma #VisionArt e presentato dalla poetessa Daniela Perozzi, sarà fruibile all'interno della manifestazione "EVENTO ACQUA" di Faenza il 17 maggio 2014.
Per chi volesse dissetarsi...
@kkkmarano

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