"Sa Sartiglia".



Il Carnevale, con i suoi riti, i suoi costumi, le sue origini…in tutto predomina la morte. Ed è quello il senso che prevale, ma con buona dose di derisione e sarcasmo. Diceva tempo fa Franco Cardini “ il Carnevale è una festa inquietante che viene vissuta nell'ombra della morte.” E' il classico avvicendarsi del tempo, un tempo che muore, cupo e tetro e uno che rinasce, che avanza. 
La Quaresima entra con prorompenza e vigoria nell'immaginario degli uomini perché è anche il simbolo (profano) della rinascita della natura, del colorarsi e illuminarsi del giorno. Ma il Carnevale è anche un momento propiziatorio, una spinta verso un periodo più ricco. Una spinta che, nell'antichità era affidata a veloci cavalli che trainavano sfavillanti bighe in folli corse per sfidare la morte. In molte manifestazioni carnevalesche, in Italia, è ancora così e ce n’è una in particolare dove la corsa è proprio quel momento propiziatorio, ma allo stesso tempo ripudia l'idea della morte. 
E' “Sa Sartiglia” corsa a cavallo che si tiene a Oristano la domenica e il martedì di Carnevale. Il nome è un misto di derivazione spagnola e latina ed è una quintana che evoca le corse dell'antica Roma, ma assolutamente unica nel suo genere. Affonda le sue radici nel IX secolo circa, probabilmente portata dai crociati e durante i secoli ha cambiato molto il suo tratto distintivo, attraversando periodi in cui, l'anarchico scompiglio, era l'occasione per compiere efferate vendette o cruente risse. Oggi "Sa Sartiglia" è una delle manifestazioni più affascinanti dell'italico Carnevale e tutta Oristano si cala all'interno di quella che diventa una dimensione parallela in città, in quei giorni.

Tutti sono protagonisti, in primis i cavalli e cavalieri e poi i cortei, i costumi, le corporazioni, la pista, la stella, la gente e i turisti tutti. E poi il momento della vestizione con le maschere, dai tratti androgini, indossate dai Su Componidori, in fortissima antitesi con il carattere guerriero degli stessi, pronti a gareggiare. "Sa Sartiglia" è tutto e il contrario di tutto, affrancatasi nei secoli di tratti enigmatici che la rendono unica e che attira in queste terre di bonifiche turisti da tutto il mondo, ad ammirare come questa gente dall'indole un po' statica, possa organizzare un evento così veemente, burrascoso quasi a certificare il leit-motiv di ambiguità da sempre caratteristica principale di "Sa Sartiglia".
Il 2 e 4 marzo godetevi lo spettacolo, ne rimarrete affascinati!
Per informazioni consultate il link: http://www.sartiglia.info/
Buon viaggio.

@kkkmarano

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