Ritorno da Sciabaca.

Il Dopo;
è sempre estremamente complicato fare la sintesi, trovare gli spunti per riportare su carta le emozioni, le connessioni, gli scambi avute nell'ultima giornata di Sciabaca, in quel di Soveria Mannelli (CZ).
Soveria è stato, da sempre, un luogo di sperimentazione culturale e di innovazione molto particolare, data forse dalla profonda traccia antropologica di questi luoghi, forse per le visioni passate e quelle future, forse per una certa permeabilità nelle coscienze di queste genti ad accettare il dogma che la cultura è l'unica strada di sviluppo per una comunità.

E Sciabaca è un concentrato di queste visioni, idee e progetti accuratamente plasmate da un gruppo di persone che hanno incentrato le loro attività imprenditoriali, con profonde connotazioni culturali, sulla crescita del sapere prima di quella dettata dal mercato.
Tutto è accaduto qui, in quel di Soveria, territorio montano a prevalente economia agricola, periferico e decentrato. Apparentemente!
Ma il centro è il luogo dove una cosa accade (cit.)
E qui è accaduto Sciabaca!
Eventi, presentazioni di libri, dibattiti.
Ma illuminante è stata la presentazione del progetto Designing GrandTour all'interno dell'antico Lanificio Leo.


Designing Grand Tour è una di quelle visioni, un viaggio contemporaneo di sette designer, provenienti da tutto il mondo, per comporre sette arazzi, attraverso e alla scoperta della Calabria, quella vera, lontana da mete tracciate e sfruttate, lontana dai luoghi comuni dipinti ad hoc dalle spregevoli mani del sottosviluppo, vicina alla rivalutazione del sapere e del fare. Vittorio Cappelli, professore di storia contemporanea dell'Unical e direttore del Centro di Ricerca delle Migrazioni ha introdotto il progetto e Emilio Leo, padrone di casa, ne ha percorso la sostenibilità. Il viaggio oltre che espressione di un cammino interiore, è anche scoperta e conoscenza di luoghi che poi generano un prodotto.
"La Calabria non può vivere di solo turismo. Chi afferma questo, racconta favole. La strada da tracciare, per questi territori è quella da ripartire dal prodotto, magari futuristico o futuribile, che contempli l'arte di crearlo e la conoscenza per raccontarlo." Questa la chiosa di Emilio Leo architetto e chairman del Lanificio Leo.
Designing Grantour ha nel suo DNA il raggiungimento di questo obiettivo.
La Cultura del viaggio, visto e raccontato secondo nuove visioni.
Il risultato per chi l'ha visto esposto nelle ex-industrie Rubbettino, è formidabile!
E allora buon viaggio.

@kkkmarano

Gli Arazzi di Designing Grandtour

- Luctor Et Emergo di Sigrid Calon
- Terra di Laura Daza
- Croce Punto di Giulio Iacchetti
- Equilibrio Instabile di Emilio Leo
- Bizantino di Kensaku Oshiro
- Acheropita di Studio Charlie 
- Sila di Victor Vasilev















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