La leggenda della messa interrotta.


Ciaramùnti; così lo chiamano in dialetto i suoi 8209 abitanti. Gli stessi che godono di una vista mozzafiato che spazia dall’Etna alla terra barocca dei racconti del commissario più famoso d’Italia e del suo straordinario inventore: Camilleri. I novecento metri di altitudine da cui domina questo pezzo di Sicilia sud-orientale, raccontano una storia di cultura e enogastronomia forse unici. Chiaramonte (RG) , conosciuto anticamente con il nome di Gulfi, è il paese dei cinque musei, dell’olio e della tradizione culinaria immensa. Attraversato dal tempo che ha lasciato tracce indelebili, soprattutto nell’architettura delle sue chiese e dei suoi palazzi, Chiaramonte custodisce storie e leggende nate nei dedali del suo centro medievale.


Una di questa è legata alla distruzione proprio di Gulfi nel 1299: si racconta che i soldati francesi penetrarono nella chiesa dell’Annunziata, uccidendo tutti i fedeli che vi si erano rifugiati, e perfino il sacerdote che aveva in mano il calice per l’Elevazione, interrompendo la messa nel suo momento più solenne; poi andarono a godere dei frutti del loro saccheggio, bivaccando per tutta la notte. Sennonché alla mezzanotte precisa, si sentì suonare messa nella chiesa dell’Annunziata; ed ecco apparire il prete col calice in mano, seguito da tutti i fedeli che con lui erano stati assassinati. Spinti da una forza misteriosa, tutti i soldati francesi, li seguirono in chiesa, dove la messa riprese, dal punto preciso dove era stata selvaggiamente interrotta ; e, alla fine, un turbine impetuoso scosse con violenza la chiesa, e fece aprire una voragine, dove precipitarono tutti i soldati francesi, e il pavimento si richiuse su di loro.


Il resto ve lo racconta benissimo Carlo Ottaviano su Repubblica che solo qualche giorno fa ha pubblicato un articolo sulle origini, il presente e il futuro di questo incantevole borgo.



Una visita è d’obbligo, la ricettività è di livello alto e i percorsi eno-gastonomici non mancano e appagano i palati più esigenti. Senza contare quelli che riguardano l’oro giallo che si produce nelle  immediate campagne di questo entroterra molto naif.


Good travel people.
@kkkmarano

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