Salviamo "Pratopiano".
Erano diversi mesi che, in contatto con Peppino Curcio, eravamo interessati a visitare e conoscere meglio questo sentiero che dalla periferia est di Pedace (CS) si inerpica per circa 4 chilometri con un dislivello di più di 200 metri.
Questa antichissima via è sbalorditiva per le immagini e i panorami che regala, ma anche formidabile scrigno di una storia più che millenaria. Camminando e ascoltando Peppino abbiamo attraversato un millennio di umanità e la fatica non si è fatta sentire. Il capolinea è una radura popolata da filari di alberi monumentali di importanza paesaggistica e naturalistica notevole. La chicca, Peppino, ce la riserva all'arrivo quando, visibilmente commosso, rivela la storia di Pietro Ingrao nascosto dal padre, sindacalista, ai nazisti che gli davano la caccia.
Il seguito è affidato a immagini e qualche riga per descrivere questo viaggio pieno di sorprese.
Buona camminata.
Il sentiero inizia dalla corte antistante
l'antica chiesa di San Francesco. Percorrendo un viottolo cementificato, si
scende fin sulla strada provinciale 226 e dopo circa 500 metri si incontra, sulla destra, la centrale idroelettrica dei primi del 900 ancora in funzione. Appena
superata, in una curva a gomito a destra, c'è l'inizio della "carrera", antico sentiero millenario che sale per circa 30 minuti di cammino tra
querce e boschi di castagneti. Il sentiero giunge su una strada sterrata che percorrendo in salita per circa 300 metri, in una curva
a destra, incrocia il sentiero (diventato mulattiera) in località Pantano.
Dopo altri 10 minuti di cammino, si giunge in uno dei punti panoramici più
belli (Piano delle Mute) da dove si scorge, sul lato opposto della montagna,
antiche mura forse di epoca greca. Il sentiero continua attraversando la
località Savucinelli, proprietà della chiesa, risalente al XVI sec. e
dopo un saliscendi di circa 10/15 minuti si giunge in località Vallone Scuro.
Attraversando un torrente su di un ponte in legno, si cominciano a scorgere i
primi alberi secolari che contraddistinguono l'ultima parte di percorso prima
dell'arrivo a Pratopiano.
Il sentiero giunge in una rada dove i
filari di alberi secolari e monumentali sono moltissimi.
Questo sentiero ha, oltre che un'importanza
notevole dal punto di vista paesaggistico e naturalistico, un interesse storico
notevole, visto che in epoca non molto lontana è stato il crocevia delle
scorribande dei briganti delle Serre Cosentine e Pratopiano il luogo dove
su fu nascosto ai nazisti Pietro Ingrao.
Percorso cat.: E
Tempo di percorrenza: 1 h. e 45 minuti
Lo staff
@Latitud_Sud
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