Un "Lampione" in mezzo al mare.


Lampione, isola in mezzo a questo frammento di mar Mediterraneo, sperduta striscia di terra a 60 miglia marine da Pantelleria, a 80 dalla Tunisia, a 24 dal porto di Lampedusa. Sola, unica delle Pelagie senza l’uomo , brulla, ma incantevole sirena per i pochissimi fortunati visitatori ed essenziale timoniera per marittimi e disperati viaggiatori. Sulla sua crosta vulcanica si erge, ad indicare la strada maestra, dignitoso il suo faro che, come la luce di un lampione in una buia strada di periferia, illumina la navigazione. Lampione non è solo un faro o un roccioso bastione lungo 200 metri e largo poco più di 180, è anche il regno di delfini, di squali martello e di gabbiani imperiali. Visitare Lampione non è facile, è accessibile solo da piccole imbarcazioni e bisogna essere amici del guardiano del faro che, periodicamente arriva sull’isola per effettuare le manutenzioni di rito. Giacomo, lampedusano emigrato a Venezia, mi ha raccontato però di una particolarità di Lampione ai più sconosciuta. Qualche decennio addietro fu rinvenuto un raro esemplare di rettile, la lucertola maltese, diffusa  sull’arcipelago omonimo e su quest’isola.  E’ una lucertola con una elevata variabilità nel disegno e nella colorazione del dorso con colore che va dal grigio, al marrone, al verde, con una fitta macchiettatura scura, soprattutto nei maschi  mentre il ventre è biancastro con striatura dall'arancione al rosso. (wikipedia) 
Questo esemplare, in via sperimentale, venne portato sulla vicina Lampedusa per avviare la riproduzione, ma il rettile non si riprodusse e si estinse quasi immediatamente. Fu scoperto successivamente che il suo habitat era esclusivamente quello della gariga costiera di Lampione, dove vegetano alcune erbe e semi di Asteraceae, di cui il rettile si ciba e che sono parte  integrante  della sua alimentazione. Ma quest’isola ha un significato ancora più profondo, è la testimonianza di un legame che è ancora forte con il continente africano, è il sasso dove poggiare il piede quando si guada un torrente, un passaggio obbligato per attraversare la vita. Le Pelagie sono così, dei sassi piatti in mezzo ad un fiume, sostengono il cammino, facilitano il passaggio, testimoniano le migrazioni. Forse è anche per questo che l’estate appena terminata è stata boom di presenze di turisti, velisti, fotografi, passeggiatori, subacquei e semplici cultori dell’ambiente e del mare che hanno albergato in questo meraviglioso arcipelago. 
Perché delle Pelagie non sono solo quelle dei titoli ad effetto raccontate da giornalisti in cerca di audience, sono un trittico di naturale bellezza difficilmente replicabile altrove e Lampione è il faro che illumina questa vista.



Buon viaggio
@kkkmarano

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